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Economia cinese 2006

Banconota da 100 Yuan, il taglio più grande del RMB
Con il suo deciso +10%, l’economia cinese del 2006 ha segnato di nuovo il primato mondiale della crescita. A dispetto di questo lusinghiero risultato però, si nasconde al giudizio del pubblico e del mercato un’ambigua realtà. A fronte di un aumento del fatturato del 20,1% infatti, l’utile lordo della produzione delle imprese statali-parastatali è aumentato solo del 18,2%, consolidando la tendenza già evidenziatosi negli ultimi tre anni di una diminuzione della crescita dell’utile di almeno 5 punti percentuali annui, un’altro segnale, dopo la sovvraproduzione, che rischia di mettere in seria difficoltà la competitività cinese. L’assenza di sbocchi per la piccola media impresa, unitamente al forte rallentamento della crescita degli utili monopolistici rappresentano per la Cina di oggi la più grande minaccia e sfida della sua economia.

Opportunità

In un intervista il GM della China Mobile, BeiJing Branch Mr Fan YunJun si esprime fortemente contrariato alle nuove offerte dei piani tariffari che a fronte di un canone mensile permettono di avere a disposizione 1000 minuti di conversazione in ricezione senza ulteriori costi aggiuntivi, tanto che a quanto pare sembra che abbia commentato: “…una tariffazione monodirezionale, potrebbe indurre la popolazione ad uno sconsiderato uso dell’apparecchio mobile!!”

Mentre in occidente le compagnie ormai “regalano” telefonate all’utenza pur di accaparrare nuove e continue opportunità di guadagno, in Cina si è ancora con l’idea che l’utenza è da limitare.

All’infuori dell’evidente inadeguatezza commerciale di un monopolista nel cogliere le opportunità di mercato, questo eipsodio lo considero molto appropriato per rappresentare quello che oggigiorno è la situazione del mercato cinese, non solo nelle telecomunicazioni, ma in ogni settore dei prodotti e dei servizi.

I commenti ironici (alcuni davvero esilaranti) alla battuta dell’intervista per rendere un po’ l’idea di alcune di queste opportunità, e soprattutto di quali siano le reazioni alla battuto dell’intervista da parte del popolo di internet:

…i servizi di ricerca interbancari sono a pagamento poiché si teme che ci possa essere un abuso di ricerca.

…le toilets pubbliche in futuro forniranno il servizio con costo a tempo, poiché altrimenti la popolazione potrebbe essere ad una permanenza abusiva negli stessi.

…se le case scendessero troppo di prezzo, la popolazione potrebbe essere indotto ad una permanenza sconsiderata fra le pareti domestiche.

…se il costo dell’acqua diminuisse, la popolazione potrebbe essere indotto ad abbeverarsi in modo sconsiderato.

…se i costi all’istruzione diminuissero, gli studenti potrebbero essere indotti ad uno studio eccessivo.

…se i costi medici diminuissero, la popolazione potrebbe essere indotta ad ammalarsi in modo sconsiderato.

…se il costo dei vestiti diminuisse, la popolazione potrebbe essere indotta ad un indossare troppo sconsiderato e repentino degli stessi.

…se i commenti avessero tutti meno di 10000 caratteri, la popolazione potrebbe essere indotta a “spammare” in modo sconsiderato.

…se i contenitori delle ceneri diminuissero di prezzo, la popolazione potrebbe essere indotta a morire in modo sconsiderato per essere cremati.

…se i costi delle prostitute diminuissero, la popolazione potrebbe essere indotta a frequentarle in modo sconsiderato.

…se le i costi delle scarpe diminuissero, la popolazione potrebbe essere indotta a camminare eccessivamente in modo sconsiderato.

…se il riso scendesse troppo di prezzo, la popolazione potrebbe essere indotta a mangiare eccessivamente in modo sconsiderato.

…se i reggiseni scendessero troppo di prezzo, tutta la popolazione potrebbe essere indotta ad indossarli in modo sconsiderato, soprattutto gli uomini che inizierebbero ad indossarli.

I cinesi e il gelato

Il Sigep di quest’anno ha conosciuto un vero Boom cinese, non solo per la presenza degli occhi a mandorla per gli stand, non solo per l’arrivo della China Bakery Association con la sua delegazione ufficiale. Ciò che più impressiona è stato la presenza di un’inaudita densità di poliglotti in grado di parlare lingue così diverse come il cinese e l’italiano:7 gli interpreti messi a disposizione dall’ente fieristico, e nel solo padiglione 5A-C ben 3 aziende su 10 che ho visitato avevano personale in grado di dialogare con i potenziali clienti cinesi in perfetta autonomia. La Fabbri aveva adirittura un ulteriore sales-manager in grado di parlare oltre al mandarino, anche il cantonese.

Come mai una crescita tanto repentina? Presto detto, i numeri!!!

Facendo quattro chiacchere con un operatore del settore scopro che:

  • il signore in questione con le sue 54.750 tonnellate di produzione annua detiene soltanto un “misero” 40% di una sola nicchia di mercato di una limitata regione di circa 25 milioni di abitanti.
  • ogni cinese mediamente ogni anno consuma 1,3kg di gelato (contro una media di circa 6kg annuo di un americano).
  • per un totale di circa 1.690.000 tonnellate di consumo attuale annuo.
  • caratterizzato da un volume d’affari che cresce ad un tasso doppio rispetto alla crescita del mercato mondiale.

L’Italia nel settore del gelato artigianale rappresenta senz’altro il leader di riferimento in tutto il mondo, ci auguriamo che almeno questa volta riesca nell’impresa di farsi riconoscere la sua superiorità nel “Celeste Impero”.