All’annuale appuntamento di Capodanno Cinese si presenta puntuale lo spettacolo del “Festival della primavera”. Nel programma, fra le trentatre operette, cabaret, balletti e cori vari, ben dieci hanno nel titolo la parola “Armonia”, che ora come ora suona come un fruscio di vento: la foto che propongo è scattata nalla quotidianità rurale della Cina continentale. Dov’è l’armonia? Ai posteri l’ardua sentenza.
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Migrazione cinese
Con 160 milioni di passegeri in treno, lo spostamento dei quattro giorni di andata e ritorno che precedono e seguono le festività del capodanno cinese, può essere considerato il più massiccio movimento migratorio di breve durata del mondo. Nella riccorrenza che corrisponde alle festività natalizie in Occidente, i cinesi sono disposti a pagare più del doppio il prezzo del biglietto nel mercato nero pur di riunirsi con la famiglia, anche al costo di percorrere centinaia di km in piedi, mettendo a dura prova (oltre alle proprie gambe) le infrastrutture ferroviarie (nella foto la biglietteria nella stazione di HangZhou).
Quasi 77 mila km di strada ferrata diviso fra 1 miliardo e 300 milioni di persone significa una media di circa 6 cm a testa di ferrovie per ogni cinese: non sarebbe abbastanza neanche per appoggiare una sigaretta, figuriamoci per gli esseri umani!
Armonia 2

Questa è una foto dall’archivio Sina, a quasi quattro anni di distanza, continuano però a perpetrarsi nelle strade cinesi scene simili. Uomo, donna che sia, solitamente disoccupato, multato, insultato, derubato e picchiato dalle “guardie cittadine”, che svolgono con impareggiabile zelo la loro attività di “mantenimento della pulizia cittadina”, perché “bisogna garantire ai nostri cittadini il diritto di vivere in un ambiente salubre senza le molestie di un simile ambulante abusivo!” Ma loro? Il loro diritto di vivere? Chi lo garantisce? Chi lo difende?!? Chi pensa a sfamare le loro famiglie?
Armonia
Il palazzo governativo di un solo quartiere nella Citta di FuYan, in una delle più povere province della Cina: Anhui.
Una classe della scuola elementare nello stesso quartiere, dall’altra parte della strada del palazzo di cui sopra.
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Guangzhou Caput Cinae

Stando alle statistiche ufficiali, con un PIL totale di 623.600.000.000 Yuan, Guangzhou è diventato nel corso del 2006 la città cinese con il più alto PIL pro capite. Con infatti una popolazione totale di 9.9 milioni di abitanti di cui 7 residenti, la capitale della regione meridionale del Canton è la prima città della Cina continentale a vantare un PIL pro capite al livello dei paesi sviluppati, fissato secondo ad alcune convenzionali a quota 10.000$/annuo. Tuttavia, anche se lusinghiero, tale risultato non può essere soltanto motivo di vanto; infatti se raffrontato alla media nazionale di 1.703$ annui, si evidenzia con ancora più drammaticità lo squilibrio di crescita fra le regioni sviluppate e quelle arretrate .
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