Economia cinese 2006

Banconota da 100 Yuan, il taglio più grande del RMB
Con il suo deciso +10%, l’economia cinese del 2006 ha segnato di nuovo il primato mondiale della crescita. A dispetto di questo lusinghiero risultato però, si nasconde al giudizio del pubblico e del mercato un’ambigua realtà. A fronte di un aumento del fatturato del 20,1% infatti, l’utile lordo della produzione delle imprese statali-parastatali è aumentato solo del 18,2%, consolidando la tendenza già evidenziatosi negli ultimi tre anni di una diminuzione della crescita dell’utile di almeno 5 punti percentuali annui, un’altro segnale, dopo la sovvraproduzione, che rischia di mettere in seria difficoltà la competitività cinese. L’assenza di sbocchi per la piccola media impresa, unitamente al forte rallentamento della crescita degli utili monopolistici rappresentano per la Cina di oggi la più grande minaccia e sfida della sua economia.

Armonia festosa

All’annuale appuntamento di Capodanno Cinese si presenta puntuale lo spettacolo del “Festival della primavera”. Nel programma, fra le trentatre operette, cabaret, balletti e cori vari, ben dieci hanno nel titolo la parola “Armonia”, che ora come ora suona come un fruscio di vento: la foto che propongo è scattata nalla quotidianità rurale della Cina continentale. Dov’è l’armonia? Ai posteri l’ardua sentenza.

Migrazione cinese

Con 160 milioni di passegeri in treno, lo spostamento dei quattro giorni di andata e ritorno che precedono e seguono le festività del capodanno cinese, può essere considerato il più massiccio movimento migratorio di breve durata del mondo. Nella riccorrenza che corrisponde alle festività natalizie in Occidente, i cinesi sono disposti a pagare più del doppio il prezzo del biglietto nel mercato nero pur di riunirsi con la famiglia, anche al costo di percorrere centinaia di km in piedi, mettendo a dura prova (oltre alle proprie gambe) le infrastrutture ferroviarie (nella foto la biglietteria nella stazione di HangZhou).

Quasi 77 mila km di strada ferrata diviso fra 1 miliardo e 300 milioni di persone significa una media di circa 6 cm a testa di ferrovie per ogni cinese: non sarebbe abbastanza neanche per appoggiare una sigaretta, figuriamoci per gli esseri umani!

Opportunità

In un intervista il GM della China Mobile, BeiJing Branch Mr Fan YunJun si esprime fortemente contrariato alle nuove offerte dei piani tariffari che a fronte di un canone mensile permettono di avere a disposizione 1000 minuti di conversazione in ricezione senza ulteriori costi aggiuntivi, tanto che a quanto pare sembra che abbia commentato: “…una tariffazione monodirezionale, potrebbe indurre la popolazione ad uno sconsiderato uso dell’apparecchio mobile!!”

Mentre in occidente le compagnie ormai “regalano” telefonate all’utenza pur di accaparrare nuove e continue opportunità di guadagno, in Cina si è ancora con l’idea che l’utenza è da limitare.

All’infuori dell’evidente inadeguatezza commerciale di un monopolista nel cogliere le opportunità di mercato, questo eipsodio lo considero molto appropriato per rappresentare quello che oggigiorno è la situazione del mercato cinese, non solo nelle telecomunicazioni, ma in ogni settore dei prodotti e dei servizi.

I commenti ironici (alcuni davvero esilaranti) alla battuta dell’intervista per rendere un po’ l’idea di alcune di queste opportunità, e soprattutto di quali siano le reazioni alla battuto dell’intervista da parte del popolo di internet:

…i servizi di ricerca interbancari sono a pagamento poiché si teme che ci possa essere un abuso di ricerca.

…le toilets pubbliche in futuro forniranno il servizio con costo a tempo, poiché altrimenti la popolazione potrebbe essere ad una permanenza abusiva negli stessi.

…se le case scendessero troppo di prezzo, la popolazione potrebbe essere indotto ad una permanenza sconsiderata fra le pareti domestiche.

…se il costo dell’acqua diminuisse, la popolazione potrebbe essere indotto ad abbeverarsi in modo sconsiderato.

…se i costi all’istruzione diminuissero, gli studenti potrebbero essere indotti ad uno studio eccessivo.

…se i costi medici diminuissero, la popolazione potrebbe essere indotta ad ammalarsi in modo sconsiderato.

…se il costo dei vestiti diminuisse, la popolazione potrebbe essere indotta ad un indossare troppo sconsiderato e repentino degli stessi.

…se i commenti avessero tutti meno di 10000 caratteri, la popolazione potrebbe essere indotta a “spammare” in modo sconsiderato.

…se i contenitori delle ceneri diminuissero di prezzo, la popolazione potrebbe essere indotta a morire in modo sconsiderato per essere cremati.

…se i costi delle prostitute diminuissero, la popolazione potrebbe essere indotta a frequentarle in modo sconsiderato.

…se le i costi delle scarpe diminuissero, la popolazione potrebbe essere indotta a camminare eccessivamente in modo sconsiderato.

…se il riso scendesse troppo di prezzo, la popolazione potrebbe essere indotta a mangiare eccessivamente in modo sconsiderato.

…se i reggiseni scendessero troppo di prezzo, tutta la popolazione potrebbe essere indotta ad indossarli in modo sconsiderato, soprattutto gli uomini che inizierebbero ad indossarli.

Armonia 2

sopruso

Questa è una foto dall’archivio Sina, a quasi quattro anni di distanza, continuano però a perpetrarsi nelle strade cinesi scene simili. Uomo, donna che sia, solitamente disoccupato, multato, insultato, derubato e picchiato dalle “guardie cittadine”, che svolgono con impareggiabile zelo la loro attività di “mantenimento della pulizia cittadina”, perché “bisogna garantire ai nostri cittadini il diritto di vivere in un ambiente salubre senza le molestie di un simile ambulante abusivo!” Ma loro? Il loro diritto di vivere? Chi lo garantisce? Chi lo difende?!? Chi pensa a sfamare le loro famiglie?

I cinesi e il gelato

Il Sigep di quest’anno ha conosciuto un vero Boom cinese, non solo per la presenza degli occhi a mandorla per gli stand, non solo per l’arrivo della China Bakery Association con la sua delegazione ufficiale. Ciò che più impressiona è stato la presenza di un’inaudita densità di poliglotti in grado di parlare lingue così diverse come il cinese e l’italiano:7 gli interpreti messi a disposizione dall’ente fieristico, e nel solo padiglione 5A-C ben 3 aziende su 10 che ho visitato avevano personale in grado di dialogare con i potenziali clienti cinesi in perfetta autonomia. La Fabbri aveva adirittura un ulteriore sales-manager in grado di parlare oltre al mandarino, anche il cantonese.

Come mai una crescita tanto repentina? Presto detto, i numeri!!!

Facendo quattro chiacchere con un operatore del settore scopro che:

  • il signore in questione con le sue 54.750 tonnellate di produzione annua detiene soltanto un “misero” 40% di una sola nicchia di mercato di una limitata regione di circa 25 milioni di abitanti.
  • ogni cinese mediamente ogni anno consuma 1,3kg di gelato (contro una media di circa 6kg annuo di un americano).
  • per un totale di circa 1.690.000 tonnellate di consumo attuale annuo.
  • caratterizzato da un volume d’affari che cresce ad un tasso doppio rispetto alla crescita del mercato mondiale.

L’Italia nel settore del gelato artigianale rappresenta senz’altro il leader di riferimento in tutto il mondo, ci auguriamo che almeno questa volta riesca nell’impresa di farsi riconoscere la sua superiorità nel “Celeste Impero”.

Parità Yuan HK Dollar

Dopo un anno e mezzo di trend in discesa, il dollaro di HK ha raggiunto oggi per la prima volta nella storia la parità con il RMB. Profetizzata nell’ambiente finanziario cinese fin da tempi immemori, smentisce le altre grandi (pre)visioni degli economisti del secolo appena concluso:

1- Che le due monete si sarebbero unificate in una unica.
2- Che anche il salario medio in Cina avrebbe raggiunto la parità con Hong Kong

Apparte la superficialità ingannevoli dei numeri dunque, niente di ciò che rappresentavano le speranze/aspettative dell’ideologia economica cinese ha trovato conferma nella realtà. Se infatti è vero che la classe benestante ha ormai raggiunto il livello di HongKong, è altrettanto vero che questo è stato possibile soltanto a causa di un’iniqua distribuzione delle ricchezze, che ha portato i redditi bassi e medio bassi delle Rep. Popolare ad anni luce di distanza da quelli dell’ex colonia britannica. Il sistema finanziario cinese poi è così arretrato ed inefficiente, che sarebbe puro suicidio unificare le due monete. Senza dimenticare la corruzione dilagante continentale, come il caso che coinvolse lo scorso anno l’ex GM della China Construction Bank.

allarme deficit pensioni Cina

Un sondaggio condotto dalla China Yuth Daily rileva che il 77% dei 2.743 intervistati è contrario alla proposta di legge che vorrebbe rendere obbligatorio il limite minimo di età pensionabile. I lettori infatti ritengono che tale iniziativa del ministero del lavoro, non sia comunque sufficiente per fronteggiare il sempre crescente deficit del fondo pensione che si stima abbia raggiunto nel 2006 l’enorme cifra di 800 miliardi di RMB.
Non è da sottovalutare poi come sottolineano alcuni osservatori, che l’esercito dei pensionandi è uno dei più importanti contropesi per offrire un’occupazione alla ben più nutrita schiera dei lavoratori senza impiego.
Se aggiungiamo inoltre che oltre l’80% dei lettori ritengono che la voragine sia stata provocata dalle appropriazioni indebite dei funzionari corrotti, ci si può rendere ben conto come sia oggigiorno incandescente l’equilibrio sociale del paese di mezzo.

L’articolo completo dal sito di Chinagate

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Guangzhou Caput Cinae


Stando alle statistiche ufficiali, con un PIL totale di 623.600.000.000 Yuan, Guangzhou è diventato nel corso del 2006 la città cinese con il più alto PIL pro capite. Con infatti una popolazione totale di 9.9 milioni di abitanti di cui 7 residenti, la capitale della regione meridionale del Canton è la prima città della Cina continentale a vantare un PIL pro capite al livello dei paesi sviluppati, fissato secondo ad alcune convenzionali a quota 10.000$/annuo. Tuttavia, anche se lusinghiero, tale risultato non può essere soltanto motivo di vanto; infatti se raffrontato alla media nazionale di 1.703$ annui, si evidenzia con ancora più drammaticità lo squilibrio di crescita fra le regioni sviluppate e quelle arretrate .

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