Mercato dell’automobile in Cina (seconda parte)

Auto delle JV Sino-Americane

Da oltre un secolo primo mercato automobilistico mondiale, gli Stati Uniti non hanno mai dubitato della loro Leadership e la loro capacità di costruire auto per un grande paese, e in questo senso complice forse anche l’estensione paragonabile (9,3Milioni di Kmq gli USA & 9,5Milioni la Cina), gli americani si sono convinti negli anni che le loro automobili siano assolutamente le più adatte ad un’altro grande paese come la Cina. A differenza però dell’Europa e del Giappone, il trasporto ferroviario nordamericano ha smesso di crescere da molto tempo, a favore dei collegamenti aerei e delle spaziose autostrade le quali, unitamente alla disponibilità del carburante ad un costo decisamente inferiore che nel mercato europeo/giapponese, spingono il consumatore americano ad essere sempre fedele alla sua tradizionale concezione “esagerata” dell’auto con il produttore che asseconda senza indugio.

GM Buick, uno dei Brand di maggior successo in Cina

Ma negli ultimi anni assistiamo in tutto il mondo occidentale ad un mercato Automotive completamente saturo, lo stesso infatti sopravvive grazie ad annuali concessioni di incentivi governativi, che in Europa ha spinto ancor più il progresso dal punto di vista ecologico, mentre ben poco o nulla è stato fatto negli States, dove è stato semplicemente mantenuto il continuo ciclo dell’eccesso di produzione.

Nell’attuale scenario di crisi economica, la progressiva saturazione del Mercato HighEnd in Cina e la parallela crescita del segmento medio, hanno messo in luce come la produzione americana appaia in questo contesto la meno adeguata ad affrontare l’evoluzione automobilistico nel Regno di Mezzo, infatti se da un canto parte dei cinesi continuano ad apprezzare l’appeal delle “Sedan tutto comfort e lusso”, dall’altro, come contenuti le grandi Berline Nordamericane non hanno ormai più nulla che le concorrenti Europee e Giapponesi non siano in grado di offrire alla pari, per contro, molte delle innovazioni dettate dall’inasprimento delle normative ambientali su cui quest’ultime possono contare sono praticamente assenti sulle vetture statunitensi, e in fatto di ecologia e sostenibilità, vuoi per una sincera consapevolezza accresciuta, vuoi semplicemente per supportare l’immagine di potenza emergente attenta all’ambiente, la Cina si sta decisamente dirigendo verso il modello Europeo piuttosto che non quello americano.

La crescita di GM, Ford e Chrysler in Cina appare quindi un fenomeno molto più temporaneo delle case europee e giapponesi, se infatti è ancora vero che i burocrati cinesi continuano a ricevere il bonus carburante per le “grosse cilindrata”, nei tanti forum online dedicati all’automobile in Cina i consumi sono costantemente fra le discussioni più seguite, ed il carattere “sprecone” delle americane non passa di certo inosservato.

continua…

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