Economia cinese 2006

Banconota da 100 Yuan, il taglio più grande del RMB
Con il suo deciso +10%, l’economia cinese del 2006 ha segnato di nuovo il primato mondiale della crescita. A dispetto di questo lusinghiero risultato però, si nasconde al giudizio del pubblico e del mercato un’ambigua realtà. A fronte di un aumento del fatturato del 20,1% infatti, l’utile lordo della produzione delle imprese statali-parastatali è aumentato solo del 18,2%, consolidando la tendenza già evidenziatosi negli ultimi tre anni di una diminuzione della crescita dell’utile di almeno 5 punti percentuali annui, un’altro segnale, dopo la sovvraproduzione, che rischia di mettere in seria difficoltà la competitività cinese. L’assenza di sbocchi per la piccola media impresa, unitamente al forte rallentamento della crescita degli utili monopolistici rappresentano per la Cina di oggi la più grande minaccia e sfida della sua economia.

2 pensieri su “Economia cinese 2006

  1. No cara Naima, per lo meno non a medio termine, il welfare oggigiorno ha una viziata struttura di deficit continuo, vale a dire che chi ha bisogno, viene letteralmente finanziato da chi avrà bisogno un giorno. In una simile situazione, un’eccessiva diminuzione demografica determina immediatamente la mancanza della fonte di questo finanziamento. La vera soluzione non può essere la limitazione demografica, ma solo il ristabilimento di una maggiore equità sociale: depauperimento dei privilegi burocratici, fine delle agevolazioni fiscali d’impresa, estensione di pari diritti a tutta la popolazione, compresa quella contadina ecc. E tutto questo di fronte al grave rischio di un generale malcontento del ceto medio, che è oggi il principale “cervello” del miracolo economico cinese, e che è fra l’altro anche il detentore del potere mediatico in Cina. Non è assolutamente facile, ma prima o poi diventerà necessario.

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