E’ dalla rivoluzione culturale che non ricordo più un’iniziativa simile(ovviamente con origini e ragioni assolutamente diverse): il governo cinese attraverso la collaborazione dei ministeri dell’istruzione, del personale, delle finanze e della casa editrice nazionale(del popolo), ha varato una misura che da qui al 2011 dovrebbe portare da 20 a 30 mila insegnanti all’anno nelle località rurali più arretrate dell’occidente continentale cinese, dallo XiniJiang alle Pendici del Tibet. Una promessa di retribuzione pari a 15.000,00 Yuan/anno è l’incentivo per tutti coloro che sceglieranno di aderire all’iniziativa, che sarà finanziata in gran parte dalle casse dello stato e per il resto dagli enti locali.  Fonte XinHua(in cinese) .

Curiosamente proprio pochi giorni fa leggevo di un blogger piuttosto noto (in Cina), che cercava di promuovere la donazione dei libri da parte degli suoi lettori verso le campagne più arretrate. Lo squilibrio di crescita, fra le coste orientali ricchissime ed avanzatissime e l’entroterra più povera diventa ogni giorno più insostenibile, non resta che augurarsi il successo di queste iniziative, già ora le città cinesi sono al limite del collasso, sia come capacità ricettiva sia come qualità della vita.